Radiazioni ottiche artificali
Il Capo V del Titolo VIII tratta della protezione dei lavoratori dai rischi fisici associati all'esposizione alle Radiazioni Ottiche di origine artificiale.
L'art.28 impone la valutazione di "...tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori...". . In sostanza quindi, in tutti quei casi nei quali il processo lavorativo o la mansione comportino una significativa esposizione del lavoratore alla Radiazione Ottica Artificiale, si dovrà effettuare una valutazione dei rischi specifica (da intendersi come processo finalizzato ad individuare le adeguate misure di prevenzione e a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza), anche perché gli effetti di questo rischio sono ormai scientificamente noti da tempo.
La radiazione ottica comprende le componenti dello spettro elettromagnetico di lunghezza d'onda minore dei campi elettromagnetici (trattati al Capo V del Titolo VIII del DLgs.81/2008) e maggiore di quelle delle radiazioni ionizzanti (trattate dal DLgs.230/1995 e s.m.). L'intervallo delle lunghezze d'onda delle ROA è compreso tra 100 nm e 1 mm (con le bande spettrali degli infrarossi —IR—, del visibile —VIS— e dell'ultravioletto —UV—) mentre l'energia (E=hv) è compresa tra 10-3 e 12 eV (vedi Tabella 2.1)
Le sorgenti di radiazioni ottiche possono inoltre essere classificate in coerenti non coerenti. I L.A.S.E.R. (Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation) sono sorgenti di radiazioni ottiche artificiali coerenti, mentre tutte le altre sono non coerenti
ESEMPI DI SORGENTI NON COERENTI* |
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IR |
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VISIBILE |
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UV |
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* Alcune delle sorgenti di cui sopra emettono non solo nella banda di riferimento, ma anche in quelle vicine |
ESEMPI DI SORGENTI LASER |
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